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Intervista a Terzi Leandro.

D. - Leandro, quando hai iniziato a suonare, e come hai conosciuto la realtà della Banda?

R. - La musica è sempre stata la mia grande passione, e in casa mia tutti suonavano: mio fratello Augusto il trombone, mio fratello Giuseppe (meglio conosciuto come Pepi) prima la tromba e poi il trombone, e poi c'era mio fratello Clemente che suonava la tromba. Ricordo che mio fratello Pepi iniziò con l'eufonio, poi un giorno andò a Bergamo e si comprò un trombone ed un metodo con le fotografie per imparare le varie posizioni, e iniziò da autodidatta lo studio del trombone. Io non ho iniziato subito con la tromba, bensì col flicorno contralto: ricevetti le prime nozioni di solfeggio e strumento da mio fratello Pepi, nel 1958, col metodo "Carbone"; arrivato a metà, ossia all'esercizio che introduceva il sincopato, mi dissero che era a sufficienza per iniziare a suonare nella Banda, e il mio esordio fu il venerdì Santo del 1959, insieme a circa una ventina di altri ragazzi. Con alcuni di questi, come ad esempio Giuseppe Aquilina, continuammo a ritrovarci tra di noi, per approfondire insieme il solfeggio.

 

D. - Cosa ricordi delle prime prove della Banda?

R. - Ricordo che appena entrato, si suonava tutti in piedi; successivamente si provava seduti sulle seggiole del cinema, quelle tutte vicine una all'altra, e con un leggio solo per sezione, molto lungo per potervi appoggiare tutti le nostre partiture.

D. - Hai fatto il servizio militare suonando, come molti tuoi coetanei?

R. - A dire il vero non mi arrivò mai la cartolina per partire per il servizio militare, e ricordo che andai più volte ad interessarmi a Bergamo, perché desideravo moltissimo partire, in quanto per me sarebbe stata un'occasione unica per imparare, e soprattutto per suonare tanto, ogni giorno! Invece non solo non mi arrivò mai la cartolina, ma non mi arrivò nemmeno il congedo: si sono proprio dimenticati di me!